13/01/14

Dono e speranza



Una storia vera, d'altri tempi, periodo bellico, povertà estrema. Una storia accaduta durante la seconda guerra mondiale. Mi è stata narrata da mio padre qualche anno fa e mi venne spontaneo metterla subito in prosa. Rileggendola oggi, mi emoziona allo stesso modo pensando a quante difficoltà stanno attraversando molte famiglie.


Nacque un dì un tenero e piccolo bambino,
biondo ed occhi azzurri come un cherubino.
Mamma era preoccupata:
“Non ho latte!”, piangeva desolata.
Papà era disoccupato:
“Come faremo?”, pensava scoraggiato.
Abbracciati guardavan le stelle,
le loro lacrime gocciolavan a catinelle.
Tanti pensieri s’affacciavan alla loro mente,
ma non succedeva mai niente.
Stringevano al petto quel bimbo affamato
che piangeva ed urlava a perdifiato!
Il suo pianto straziava loro il cuore,
 credevan  di morire dal crepacuore.
Un dì sobbalzaron al suono del campanello,
qualcuno aveva accolto il loro appello:
sull’uscio tante bottiglie dal tappo scarlatto
facevan capolino tutto ad un tratto!
Dalla centrale tanto latte era arrivato
per sfamare quel bimbo sfortunato.
Un semplice gesto d’amore e di bontà
aveva portato in quella famiglia tanta felicità.
Quel bimbo crebbe, divenne grande,
di fronte alle povertà non si pose mai domande,
agli altri, nel suo cuore, fece sempre spazio
per allontanare qualunque strazio:
dal racconto della sua venuta al mondo
aveva imparato un amore profondo,
aveva compreso che importante è donare,
che la speranza non è mai stanca di volare!

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