15/01/14

17 marzo 2011 (150° anniversario Unità d'Italia)


Sono trascorsi quasi tre anni dall’anniversario del centenario dell’unità d’Italia. A ricordo dell’avvenimento e dell’entusiasmo che lo stesso suscitava negli animi, avevo scritto questi “versi” in rima.
Oggi li ho riletti e li voglio riproporre “per non dimenticare”. Voglio pensare che quanto affermava Marco Tullio Cicerone, oltre duemila anni fa, sia ancora attuale: “Finché c'è vita, c'è speranza”. Ed ancora: “La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell’antichità”.
E la storia testimonierà se l’Italia avrà fatto tesoro delle memorie del passato.

 




Diciassette marzo, centocinquantesimo anniversario,
sembra ieri, ma è andato avanti il calendario!
Oggi il senso del Risorgimento è un po’ stravolto,
ma la storia c’insegna che non va sepolto,
la Resistenza ha avuto lunghi tragitti,
merito di tanti eroi son finiti i conflitti.
I nostri padri la libertà han conquistato,
grazie al loro sacrificio viviamo in un libero Stato.
 “Viva l’Italia!”, gridavan a gran voce ieri
in punto di morte i prigionieri,
“Viva l’Italia!”, gridan oggi tutti gli italiani
da nord a sud, confidando nel domani.
Della nostra Nazione dobbiam essere orgogliosi,
ci ha dato tanti personaggi famosi.
Illustri scienziati, poeti e scrittori,
insigni architetti, artisti e pittori,
han creato opere di grande pregio,
ornate di tele ed ogni sorta di fregio,
che abbelliscono musei, chiese e monumenti
e danno testimonianza dei loro talenti.
Di generazione in generazione,
ci hanno trasmesso l’emozione
di sfogliare ed apprezzare il tempo passato
attraverso i segni che ci han lasciato.
L’Italia ha un popolo eccezionale
lungo tutto lo stivale;
sa donare il meglio di sè nelle avversità
pur tra mille difficoltà;
superando diversità e particolarismi,
sa mettere a disposizione i propri carismi.
Pur diversi da nord a sud siamo tutti uguali
perchè abbracciamo gli stessi ideali!
Salga ardente dal nostro cuore
un grido di pace e d’amore,
non più guerre, armi e dolori,
non più giorni amari ed orrori.
Viva l’Italia! si proclami sempre, oggi e nel futuro,
che rimanga un grido imperituro!
Al Tricolore con rispetto renda omaggio
ogni Italiano al suo passaggio!

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