27/10/17

Il libro e ...l'e-book



Sono passati un paio di lustri. Dopo il diffondersi dei telefoni cellulari, il mondo e la tecnologia cominciarono a girare vorticosamente e noi, ormai “diversamente giovani” faticavamo ad entrare nella nuova ottica di telefonare, lavorare, leggere, informarci. Noi, un tempo, per telefonare andavamo alla cabina con il gettone; per scrivere usavamo un quaderno, la “bic” ed il nostro vecchio amico vocabolario; i fortunati battevano i tasti della mitica "Lettera 32"; nel tempo libero leggevamo giornali e libri e assaporavamo il profumo di fresca stampa. Ebbene quei vecchi tempi stavano fuggendo velocemente. Ed una sera, allorquando mi si propose di leggere un bel libro … sul tablet, mi prese una strana malinconia (forse era nostalgia!). Lessi quel romanzo, mi piacque, ma non amai il nuovo modo di  “sfogliare” le pagine; per dirla all’inglese mi sentivo “uneasy”, a disagio. E quella stessa sera scrissi di getto nel mio diario qualche pensiero in rima che avevo dimenticato e che oggi ho ritrovato. Erano sensazioni ed emozioni di quel periodo, ogni epoca ha una propria evoluzione. Chissà se qualcuno si ritroverà in quelle lamentose e nostalgiche rime, oggi sorpassate. In ogni caso, pur amando ancora molto i cari e vecchi amici libri, li divido volentieri con la tecnologia! 


IL LIBRO E … L’E-BOOK
In un tempo assai lontano,
c’erano uomini che scrivevano a mano,
erano dei certosini amanuensi
e ricopiavano, ricopiavano con miseri compensi
interi libri, libriccini e grossi volumi
per tramandare ai posteri usi e costumi.
 Era di solito un paziente monaco,
sicuramente colto ed esperto anche di abbaco,
chino sui fogli e alla fioca luce di un lume
faceva scorrere le parole come un fiume
mentre munito di calamaio, penna ed inchiostro
al lavoro ed alla fatica univa qualche Padrenostro.
 “Onciale” era denominata quella scrittura,
vera arte, vera opera di miniatura;
seguendo minuziose proporzioni e regole
rendeva il testo armonioso e gradevole.
Poi arrivò Gutenberg che sentenziò:
«Mille libri in poco tempo vi stamperò!».
 Così fu e da allora di generazione in generazione
per secoli la cultura conobbe l’emozione
di toccare con mano, leggere e sfogliare
pagine su pagine per alimentare
il sapere dei tempi antichi e dei tempi moderni,
leggendo nelle lunghe sere dei freddi inverni.
 Poi la rivoluzione digitale giunse un dì
e mille libri ora stavano in un CD.
Ma neppure il tempo di rendercene conto
che un altro marchingegno era già pronto:
ora un’intera biblioteca
può essere racchiusa in una minuscola teca,
un piccolo parallelepipedo tascabile,
che ci farà leggere su uno schermo portatile.
 Ci liberemo del peso della carta e del computer,
avremo più tempo libero per tutto, anche per gli iper;
ma non ci sarà più quel profumo di carta e d’inchiostro,
più nessuno si ricorderà degli amanuensi e del chiostro,
accenderemo un piccolo pulsante
che ci dirà tutto di Manzoni o di Dante.
E’ giunta l’era dell’ … e-Book,
io,  fino a ieri, chiamavo solo il mio cane Buck!
Sarà il libro del futuro?
Lo sarà sicuramente, ne sono sicuro!
Cambierà il modo di scrivere?
L’ha già cambiato, anche quello di vivere!
Ma io continuerò ad addormentarmi con un buon libro
e porrò in mezzo alle pagine un colorato segnalibro:
il libro elettronico mi toglierebbe la magia
d’immergermi nel sogno e nella fantasia!
                                                                                                                                              Jacqueline R. Sanson




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